Con questa serie di articoli vorrei provare ad “addolcire” il termine BILINGUE.
Dei benefici di un apprendimento linguistico in tenera età e del fatto che far apprendere una seconda o terza lingua a vostro figlio sia un regalo prezioso, ne abbiamo già parlato è vero, ma sono due aspetti fondamentali che vanno sempre tenuti in mente.
Sempre più famiglie, anche nella nostra provincia, si avvicinano e addirittura si incamminano nell’arduo percorso dell’educazione bilingue per i propri figli, argomento tra l’altro molto seguito sul web, che suscita curiosità, interesse, fa nascere amicizie e frequentazioni, scambi di consigli su esperienze personali o di conoscenti, ma che al tempo stesso crea una sorta di selezione naturale tra chi si sente all’altezza e chi no, e sopratutto tra chi ha i mezzi e chi no, anche economici.
Diventare una famiglia bilingue si può, anche se entrambi i genitori sono di madrelingua italiana, l’importante è avere una forte motivazione.
La cosa che non deve assolutamente mancare, quando si inizia a pensare ad una educazione bilingue per i nostri figli è la consapevolezza che si sta per intraprendere un percorso educativo in famiglia non facile, che richiede tenacia, costanza e collaborazione tra i genitori nonché i parenti e le frequentazioni più strette, che quanto meno devono sostenere la scelta senza criticarla ne impedirla.
I genitori devono in linea di massima stabilire e seguire un programma educativo, nel quale vengono stabilite le modalità e i tempi delle varie attività da fare con i figli nella nuova lingua. Questo per mantenere alto l’impegno e non cedere alle primissime difficoltà, e soprattutto per non sentirsi da subito fuori dal coro, ma bensì dentro un bellissimo progetto di famiglia.
Inoltre vanno sempre tenuti bene in mente i seguenti principi:
– prima si inizia ad esporre il bambino alla nuova lingua, migliori saranno i risultati;
– l’esposizione alla nuova lingua deve essere quotidiana perché esattamente come avviene con l’italiano, la nuova lingua va vissuta per poter essere appresa, compresa e interiorizzata. Consideriamo anche il fatto che stiamo introducendo in casa una lingua minoritaria, parlata solo da mamma e papà o forse qualche altro conoscente o parente;
– l’apprendimento non deve contemplare la traduzione da e verso la lingua madre, e richiede assoluta costanza nell’utilizzo della nuova lingua. E’ risaputo infatti che se il bambino come l’adulto sa che il suo interlocutore lo comprende, non farà mai lo sforzo di parlare l’altra lingua. Questa, e parlo anche per esperienza personale, è decisamente una abitudine molto difficile ma prendere e soprattutto da mantenere. Ma esattamente come facciamo e abbiamo fatto con la lingua madre, anche qui chiederemo: che cosa hai detto? Puoi ripetere favore, non ho capito? Ah, hai detto macchina, bravo questa è una macchina! (ovviamente nella nuova lingua).
Quando questi presupposti sono ben chiari ai genitori, si può iniziare a pensare e valutare al come, dove e quando iniziare l’avventura bilingue.
Sono tante le domande e le curiosità dei genitori che incontro sul web e con cui mi ritrovo a chiacchierare questo proposito, ma ci sono due cose che li accomuna TUTTI:
1_non sentirsi didatticamente preparati.
C’è chi non ha mai studiato la nuova lingua, chi non si sente sicuro della conoscenza che ha tanto da trasmetterla al figlio o chi non si sente all’altezza di utilizzarla nel quotidiano per incertezza o mancanza di vocaboli, chi non si sente capace di creare dei contenuti o attività interessanti pur avendo una buona padronanza della lingua, chi ha molta fantasia ma non sa come incastrare costruttivamente le idee che ha, chi vuole affidarsi solo a figure esterne ma è smarrito, chi vuole a tutti i costi una au-pair ma non se lo può permettere anche solo per motivi logistici, chi cerca corsi pomeridiani per i figli, chi li ha trovati ma non può permetterseli, etc…potrei continuare per ore!
… e poi c’è chi ha chiuso definitivamente quanta idea in un cassetto buttando via la chiave!
2_una forte motivazione, che ha origini disparate e che vedremo prossimamente.
Ecco da dove nasce l’idea di questa serie di articoli: BILINGUISMO PER TUTTI, darvi stimoli per ritrovare quella chiave e darvi e suggerirvi gli strumenti e i mezzi per ritrovare e prendere fiducia in voi stessi, per emozionarvi in famiglia.
Articolo pubblicato in mammeancona.it
Mascia Calcich
Interprete e Traduttrice
Esperta in Glottodidattica Infantile
Insegnante Magica Certificata e Abilitata al Metodo delle Avventure di Hocus&Lotus
Practical Trainer del Metodo delle Avventure di Hocus&Lotus
Consulente per progetti di Bilinguismo infantile e adulto in ambito personale, famigliare, sociale, scolastico e professionale
MAG